poesia di 150 anni d'Italia

 
Vito Riviello. Gozzaniana.

S.Martino, una rondine non fa primavera,

ecco Magenta nel quadro del Fattori

gli alberi tormentati ricordano lo strazio,

ancora alberi a Custoza

e soldati esanimi l'oratio del cannone.

Questa, sior, è la camicia del Maroncelli

plissè collo rialzato

questo è il tavolo screziato del Pellico

su cui scrisse le sue prigioni.

Costui non è Mazzini, miss, 

ma Verdi ritratto dal Morelli.

La serena partenza dei Mille

col Generale appoggiato alla spada

simile a un ombrello

la rada di Quarto tra i bagliori rosa

è un carosello napoletano.

L'autografo di Pisacane,

lo spartito di Doninzetti

la sciabola di Santorre di Santarosa

i cerini di Pietro Micca...

Mamma mia, ma che sono?

Sembra che solo ora cominci

sentiam le grida udiam gli spari

cauti ad agitare fantasmi

le bandiere sono alle regate.

Garibaldi obbedisco

Bixio a chi lo disse?