[rootiers project] perchè pensiamo ad un attore mobile?
Un "vecchio" architetto agli studenti sul come lavorare: la manualità, ma al momento giusto muovere i piedi.
E anche il poeta, Gottfried Benn, per cui "../ è frutto di un uomo seduto a tavolino / quel che l'uomo chiama Occidente / ..".
Ed inoltre l'ing. Sony, il walkmann.
Tutto questo ed altro per dire che la mobilità è la vera marca dell'individualizzazione - anche se ancora non è automaticamente il protagonismo dell'individuo performativo antropomorfo.
Queste le premesse. Lo stato dell'arte contempla attualmente la telefonia mobile digitale, i displays da toccare, le tecnologie linguistiche multicanale multimediali.
A noi interessa ripercorrere avanti e indietro le forme espressive, anche quelle appena storicizzate, per cui la pratica della testualità pura del giovin marcus e della telematica delle origini (il formato txt) può essere un mezzo per gestire proprio la multimedialità multicanale dei nuovissimi media mobili. Il "testo solo" o solo-testo può essere a colpo d'occhio la migliore interfaccia che la poesia scritta ci suggerisce per poi cliccare sulla voce, sulle immagini in movimento ed il resto.