il proprio general intellect

Ester Cristaldi - Dice il saggio: "Roland Barthes" di Orazio Converso, ma non "Orazio Converso" di Roland Barthes

Il gesto del carnefice e quello del sodomita per poter essere reiterati necessitano di una congiunzione fra principio di piacere e principio di godimento. Nella rete, principio di piacere e principio di godimento devono andare di pari passo, come crudo e rucola, prosciutto e melone, Marco & Antonio & Mauro, Orazio e la logorrea. Solo così sarà possibile fare delle forme di godimento delle forme di potere ben più alte, emancipare l'idea stessa del "lavoro" da quella della "retribuzione", dal pezzentismo diffuso dello stipendio. Emancipare gli studenti dallo sfruttamento del proprio general intellect (la materia prima su cui si basa l'industria culturale) e, perché no, dall'avere Orazio in talk.
Da questo punto di vista, la rete rappresenta la forma di disillusione più radicale, l' unica possibilità non di sovvertire, come vorrebbe il cretinismo diffuso di tanti ideologhi dell'acqua calda, l'ordine: ma di rimodularlo, ricombinarlo cambiandone gli attori in gioco.
Dovremmo smetterla con l'illusione della giovinezza, delle infinite possibilità generate dalla giovinezza e dal rimandare continuamente in un futuro ipotetico le proprie responsabilità: persino l'ispettore Callaghan prendendoli ad uno ad uno invecchiò, Marlon Brando lo avevamo lasciato con il giubotto di pelle ne "Il Selvaggio" e ce lo siamo ritrovati 160 chili, James Dean è morto deficiente quale era.
L'unico sempiterno qui è editor: un brand dal 1649.
Diventare sempiterni come lui si può: basta accettare la sfida di mettersi continuamente in discussione con i linguaggi digitali, diventare rimodulabili a propria volta. La scelta è fra due estremi: salvare delle vite o portarle al suicidio, entrambe le opzioni vanno bene, non sono accettate vie di mezzo.11:44 am